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Affrontare l'alta volatilità dei prezzi delle materie prime

La volatilità registrata su tutte le commodities ha portato ad una rivoluzione della practice di settore
17.03.2023
tempo di lettura: 6 min

La consapevolezza che i clienti Corporate hanno del rischio derivante dalla variazione dei prezzi delle commodities è piuttosto recente. A differenza di altri rischi finanziari, quello su commodities è un rischio riconosciuto, fronteggiato e gestito attivamente soltanto negli ultimi venti anni circa. Mentre è sempre risultato piuttosto evidente il rischio derivante da acquisti/vendite in valuta diversa da quella core (rischio cambio) o quello derivante da un indebitamento a tasso variabile (rischio tasso), quello riveniente da incrementi/riduzioni nel prezzo delle materie prime impiegate ha tardato a figurare nella sezione “Rischi Finanziari” delle Note Integrative dei Bilanci delle corporate.

Oggi i prezzi delle commodities compaiono spesso sulle prime pagine dei giornali, a causa dell’elevata volatilità. Se attualmente è quasi normale vedere prezzi che mettono a segno +10%/-10% all’interno della stessa giornata, in passato la situazione del mercato era diversa. Per periodi di tempo prolungati, infatti, produttori e consumatori hanno goduto di un contesto con prezzi caratterizzati da volatilità gestibile, fattore che ha consentito e alimentato l’adozione di contratti di acquisto o vendita a prezzo fisso. Gli ultimi anni hanno rappresentato un punto di svolta significativo. La forte volatilità avutasi su tutte le commodities, innescata dalla successione di eventi che hanno segnato gli ultimi anni, ha portato ad una rivoluzione della practice di settore: mentre prima era una scelta del buy-side quella di optare per un’offerta a prezzo fisso o variabile, adesso la scelta risulta obbligata, dal momento che è il sell-side a presentare un’unica opzione di offerta a prezzo variabile. Questo cambio di paradigma è sintomatico della nuova percezione del rischio commodities: un rischio importante di cui nessuno vuole più sopportare il peso. Ed è proprio in questo contesto che si sostanzia appieno l’utilità dei prodotti finanziari che la Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo è in grado di offrire alla propria clientela corporate.  L’impossibilità di negoziare un prezzo fisso con il fornitore di una determinata materia prima non implica difatti quella di non potersi esimere dal sopportare la variabilità del suo costo nel tempo e di non poter trasformare sinteticamente quello stesso prezzo da variabile a fisso attraverso un prodotto derivato.

L’approccio con cui assistiamo le aziende clienti prevede un iter puntuale di acquisizione di tutte le informazioni utili, anche al fine di identificare la migliore soluzione di copertura possibile. Qualora il cliente lo richieda, viene svolta l’analisi dei contratti di acquisto della commodity fisica sottostante, analisi volta a identificare l’esplicitazione di un parametro di prezzo di riferimento nonché il meccanismo di formazione dello stesso. Non tutte le commodities esistenti in natura hanno un corrispettivo finanziario, per cui si potrà rientrare in un hedge perfetto, qualora si riscontri perfetta corrispondenza tra la commodity fisica e quella finanziaria, o in un proxy hedge, qualora la commodity finanziaria su cui si effettua la copertura non sia la stessa di quella fisica ma presenti un’elevata correlazione.

Successivamente, si prosegue con la valutazione del possibile strumento di copertura. Per quelle aziende che preferiscono un prezzo fisso certo, potrebbe essere preferibile optare per un Fix Payer Swap, attraverso il quale la corporate paga un prezzo fisso e incassa dalla banca un prezzo variabile. Tale strumento non consente di trarre beneficio da eventuali scenari ribassisti, dal momento che il minor esborso sul mercato fisico viene compensato dal prezzo fisso del derivato stipulato. Per avere una copertura più flessibile, che consenta quindi di trarre beneficio da scenari favorevoli, pur mantenendo la protezione da quelli avversi, il campo delle opzioni potrebbe essere quello da valutare. Attraverso l’acquisto di una Call Option, ad esempio, l’azienda fissa un prezzo di acquisto massimo e rimane libera di beneficiare di eventuali discese di mercato. La maggiore flessibilità, tuttavia, ha un costo, che è rappresentato dal premio che deve essere corrisposto al momento dell’acquisto dell’opzione. Tale premio può essere assorbito attraverso la vendita di un’altra opzione, che crea così uno Zero Cost Collar.

Attraverso una strutturazione sartoriale e un’attenta due diligence preventiva, la Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo è in grado di offrire il miglior prodotto per gestire l’esposizione al rischio commodities in base alle specifiche casistiche e alle specifiche esigenze del cliente.

DISCLAIMER 

Si tratta di strumenti finanziari derivati OTC per i quali va fatto rinvio alla due diligence MiFID propedeutica alla prestazione dei servizi di investimento, a cura del GRM. Il Sales potrà offrire raccomandazioni personalizzate solo successivamente.

Il presente materiale è stato preparato da Intesa Sanpaolo. Tutte le informazioni, le stime, le ipotesi e le proiezioni contenute in questa presentazione si basano su documenti e dati pubblicamente disponibili, e non sono state verificate in modo indipendente da Intesa Sanpaolo. Le informazioni sono fornite al solo scopo di discutere in via preliminare i temi trattati e possibili progetti ad essi correlati.

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In conformità alla legge Dodd-Frank Wall Street Reform and Consumer Protection Act e alla direttiva 2014/65/UE relativa ai mercati degli strumenti finanziari (MiFID II), Intesa Sanpaolo vi invita a leggere e comprendere le informazioni rilevanti relative a:

  • tutte le categorie di swap1 negoziati da Intesa Sanpaolo al seguente link 
  • tutte le categorie di strumenti derivati OTC negoziati da Intesa Sanpaolo al seguente link, al fine di valutare i rischi e le caratteristiche significativi della singola operazione, compresi eventuali incentivi e conflitti di interesse sostanziali che Intesa Sanpaolo potrebbe avere in relazione a un determinato derivato OTC.

1   Per swap si intendono generalmente i derivati over-the-counter (OTC), ad eccezione del forex spot.

 

CONFLITTI DI INTERESSE

Il Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo presta i propri servizi nel settore bancario e dei valori mobiliari, svolgendo in particolare attività di investment banking e corporate finance, laddove richiesto attraverso proprie società  dotate delle necessarie autorizzazioni, finance & investment, attraverso attività di merchant banking e proprietary trading, oltre a consulenza finanziaria, emissione di strumenti finanziari, collocamento, ricezione e trasmissione di ordini, esecuzione di ordini per conto dei clienti e negoziazione per conto proprio di strumenti finanziari, gestione di portafogli, inclusa la gestione di organismi di investimento collettivo e di sistemi multilaterali di negoziazione.  

Il Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo partecipa a numerose attività che possono comportare di volta in volta una situazione o un impegno in potenziale conflitto di interesse rispetto alla posizione assunta dall’investitore.

Il Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo si è dotato di una politica per la gestione dei conflitti di interesse, tenendo conto della natura, delle dimensioni e della complessità delle attività svolte.

Le misure adottate sono finalizzate, tra l’altro, a garantire che i soggetti coinvolti, inclusi i dipendenti e gli esponenti aziendali, impegnati in varie attività professionali che potrebbero dar luogo a un conflitto di interessi, svolgano tali attività con un grado di indipendenza adeguato alle dimensioni e alle attività della Banca e del Gruppo.

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