La sostenibilità è diventata un pilastro fondamentale per le strategie delle aziende del mondo fashion & luxury, le quali hanno fatto passi da gigante raggiungendo importanti obiettivi, impensabili fino a pochi anni fa.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo segue e accompagna le aziende del settore in questa metamorfosi.
L’attenzione verso l’impronta ambientale che viene lasciata dal settore della moda e la relativa responsabilità sociale è ai massimi livelli, in quanto i consumatori, in particolare i Millennials e la Generazione Z, non acquistano più i prodotti di un determinato brand solo ed esclusivamente per la propria funzione intrinseca. Questi consumatori condividono i valori e le aspirazioni della casa di moda prescelta, sottoponendo quest’ultima a una costante analisi sul modo in cui impatta l’ambiente e/o come si relaziona con i dipendenti, i fornitori e con la società civile in generale..
Francesca Diviccaro, Head of Industry Retail & Luxury ed Erica Abisso, Head of ESG Advisory, IMI Corporate & Investment Banking Division, descrivono i molteplici temi in cui il settore è impegnato, che riguardano:
- la decarbonizzazione: presidio dell’impronta carbonica delle operations, ma soprattutto della filiera, che mediamente pesa per oltre il 95% del footprint complessivo del perimetro consolidato di gruppo.
- l’adozione di logiche di Economia Circolare con obiettivo l’estensione della vita utile dei prodotti e la riduzione dell’utilizzo delle risorse: importanza della selezione di materie prime rinnovabili, riciclate e riciclabili, unitamente a interventi sul packaging, di cui si hanno diversi esempi di rilievo nell’industria del lusso in Italia.
- un’attenta gestione dell’acqua: impegno per un consumo razionale delle risorse idriche, soprattutto nelle fasi di lavaggio e tintura dei capi.
- il presidio della sostenibilità della filiera: tendenza con una forte valenza sociale, al fine di valorizzare i fornitori e creare particolare attenzione sul benessere dei lavoratori.