
Il vino, un patrimonio italiano tra competitività e sfide globali
Nel 2024 l’Italia ha riconquistato il primo posto a livello mondiale nella produzione di vino: con 44 milioni di ettolitri prodotti ha recuperato la caduta della produzione del 2023, causata da eventi atmosferici estremi che hanno alimentato la diffusione della peronospora.
La vendemmia 2024 ha mostrato un buon recupero, registrando un +15%, pur collocandosi al di sotto del 6% rispetto alla media dei 5 anni precedenti1.
EXPORT VINO ITALIANO: CRESCITA, VALORE E DISTRETTI TRAINANTI
In termini di export, l’Italia si posiziona al secondo posto nel mondo con una quota di mercato in valore del 22%; mentre al vertice c’è la Francia con una quota di mercato del 34,5%; in quantità, invece, l’Italia pesa per il 21,7% e viene superata di poco dal 22% della Spagna2.
Il 2024 si è chiuso con 8,1 miliardi di euro di esportazioni di vino italiano, ovvero un +5,5% rispetto al 20233.
Positivo l’andamento delle esportazioni anche per i distretti italiani del vino che, nel complesso, crescono del 4%; in particolare, il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, i Vini dei Colli Fiorentini e senesi e i Vini del veronese, tutti con ritmi di crescita tra il 7 e il 10%4.
VITIGNI AUTOCTONI E CERTIFICAZIONI: I PRIMATI DEL VINO ITALIANO
Ma è soprattutto in termini di biodiversità che l’Italia ha il proprio primato: infatti, secondo uno studio dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV), il 75% del vitigno nazionale è coperto da ben 80 vitigni autoctoni; segue il Portogallo con 40 vitigni, mentre Francia e Spagna si fermano a 155. Questa biodiversità si traduce in un altro vantaggio per l’Italia, che è il Paese europeo con il maggior numero di certificazioni DOP/IGP: ben 528, mentre la Francia si ferma a 4426.
PUNTI DI ATTENZIONE: FRAMMENTAZIONE E DIFFICOLTÀ A FARE SISTEMA
Tanti quindi i punti di forza del vino italiano, ma anche alcuni punti di attenzione tra cui, in primis, la frammentazione: i produttori vitivinicoli italiani sono di più piccole dimensioni rispetto ai competitor internazionali; il 35% delle aziende vitivinicole italiane ha meno di 5 ettari, mentre in Francia sono solo il 7%7, e questo comporta una maggiore difficoltà a fare sistema.
MINACCE PER LA FILIERA DEL VINO: CONSUMO IN CALO, DAZI E CLIMA
A ciò si aggiungono alcune minacce di cui è opportuno tener conto:
- la concorrenza dei principali competitor internazionali
- i consumi in calo, che portano alla necessità di intercettare o stimolare nuove fasce di consumatori.
- la questione dei dazi, con la filiera del vino che è tra quelle più esposte verso il mercato americano, con circa un quarto delle esportazioni indirizzate oltreoceano
- ed infine, il cambiamento climatico, che sta modificando la geografia dei paesi produttori di vino, spostandosi sempre più verso nord, mentre i territori del sud sono sempre più a rischio desertificazione
IL FUTURO DEL SETTORE VITIVINICOLO ITALIANO TRA INNOVAZIONE ED EXPORT
Investire in innovazione può rivelarsi strategico, puntando sulla selezione di vitigni più resistenti e sfruttando le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dalla robotica infatti, l'uso di droni, sensori e visori può contribuire a mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
Ancora, grandi opportunità potranno venire dai mercati esteri, dove il vino italiano è già molto apprezzato ma mostra ancora margini di crescita, ad esempio in Cina dove ad oggi dominano i prodotti francesi.
Cruciale in quest’ottica la capacità di “fare sistema” per valorizzare la grande qualità del vino italiano.
NOTE
1 OIV - State of the World Vine and Wine Sector in 2024 – aprile 2025
2 CEPII-BACI, 2023
3 Istat - https://www.coeweb.istat.it/areatematica/classe_1102_vini.pdf - dicembre 2024
4 Monitor dei distretti Agroalimentari – Research Department Intesa Sanpaolo – aprile 2025
5 OIV - Distribution of the world’s grapevine varieties – Focus 2017
6 Qualigeo – Fondazione Qualivita - https://www.qualigeo.eu/ - aprile 2025
7 Eurostat – Structure of orchards and vineyards – Wine-grower holdings by size class, 2020
F.A.Q.
Perché i vitigni autoctoni sono un punto di forza del settore vitivinicolo italiano?
Quali sono le principali sfide per la produzione di vino in Italia oggi?
Quali sono i mercati esteri più promettenti per il vino italiano?
Che impatto hanno i dazi sull’export del vino italiano?
Come si sta adattando la filiera del vino al cambiamento climatico?