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Le prospettive per i settori del Made in Italy, tra know-how, design ed export

Ilaria Sangalli, Senior Economist Industry Research Intesa Sanpaolo
21.05.2025
tempo di fruizione: 5 min

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Le prospettive per i settori del Made in Italy, tra know-how, design ed export

Le prospettive per i settori del Made in Italy, tra know-how, design ed export

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I settori del Made in Italy (cosmesi, oreficeria, sistema moda, mobile, occhialeria, orologeria) hanno registrato andamenti molto diversificati nel corso del 2024, con risultati più brillanti per cosmesi e oreficeria, e alcune criticità per il sistema moda, soprattutto per i comparti tessile e pelletteria. Aggiungendo i settori mobile, occhialeria e orologeria, il fatturato complessivo 2024, inclusa la componente estera, ammonta a 150 miliardi di euro.

Lo scenario al 2027 incorpora prospettive di crescita, favorite dal graduale miglioramento del reddito disponibile delle famiglie in Italia e in Europa. La discesa dell’inflazione e le buone condizioni del mercato del lavoro potranno infatti tradursi in un recupero dei consumi.
 

IL RUOLO DELL’EXPORT MADE IN ITALY NEL CONTESTO GLOBALE
 

Inoltre, le esportazioni continueranno a rappresentare un driver fondamentale per le imprese del Made in Italy, pur all’interno di un quadro mondiale caratterizzato da un elevato grado di incertezza per via della discontinuità delle politiche USA, mercato particolarmente rilevante per questi settori.
 

LA FORZA COMPETITIVA DEL MADE IN ITALY DI ALTA GAMMA
 

Occorre considerare come sia soprattutto la fascia alta della gamma produttiva a fare da traino all’offerta Made in Italy sui mercati esteri. La quota di mercato italiana sui prodotti ad elevato prezzo è pari all’11,2%, contro una quota del 4,6% sui prodotti di fascia medio-bassa.
 

SPECIALIZZAZIONE, KNOW-HOW E DESIGN ITALIANO COME LEVE STRATEGICHE
 

Dietro questo risultato c’è la forza delle filiere del Made in Italy, con la produzione concentrata in aree ad elevata specializzazione dove si tramandano know-how e competenze artigianali, coniugate con la leva del design, che rappresenta un fattore chiave, a servizio di un ampio spettro di attività.
 

IL PRIMATO ITALIANO NEL DESIGN SPECIALIZZATO
 

Oltre agli elevati investimenti interni alle imprese, l’Italia è il primo Paese europeo per rilevanza delle attività di design specializzato: con quasi 70 mila addetti (il 20% circa del totale europeo), il nostro Paese realizza un fatturato di 6,3 miliardi di euro nel comparto (il 16,4% del totale UE27, nel 2023). Seguono nel ranking Francia (con 55mila addetti) e Germania (con 53mila addetti).
 

NUOVI MERCATI PER IL MADE IN ITALY: FOCUS SU INDIA E NORD AFRICA
 

Va poi considerata la grande capacità di reazione delle imprese italiane del Made in Italy: di fronte a un quadro internazionale dove i rischi geopolitici resteranno protagonisti, la ricerca di nuovi mercati di sbocco vicini e lontani, già in atto da diversi anni, si renderà ancor più necessaria; spicca, in particolare, la crescente attenzione verso India e Nord Africa.
 

FONTE: Elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Eurostat e BACI-CEPII

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