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I risultati del 3° trimestre 2022 delle società quotate italiane

Giampaolo Trasi, Head of Equity and Credit Research Intesa Sanpaolo
12.12.2022
tempo di fruizione: 8 min

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I risultati del 3° trimestre 2022 delle società quotate italiane

I risultati del 3° trimestre 2022 delle società quotate italiane

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I risultati del 3° trimestre 2022 sono stati rassicuranti, con i risultati Above al 53% e quelli in Linea al 43%, nel nostro campione di previsione (86 società); i dati sono in linea con l’EuroStoxx, che ha visto sinora risultati Above al 54% (fonte: Bloomberg).

 I Finanziari hanno registrato una buona stagione. Le banche sono state guidate dalla crescita del margine d’interesse e dai ricavi da trading, con un miglior costo del rischio. Il Risparmio gestito ha beneficiato del più elevato margine d’interesse e delle commissioni di gestione. Gli Assicurativi hanno visto un miglioramento nel Ramo Vita, con il Ramo Danni in linea.

Tra i Non Finanziari, il 48% ha battuto le nostre attese, grazie a pricing e volumi solidi, ma con un aumento dell’indebitamento netto. I Beni di Lusso sono stati sostenuti dal price mix, con il miglioramento in area EMEA a compensare la debolezza in Cina, causa lockdown; i Beni di Consumo hanno bilanciato l’inflazione con il price mix. L’Auto è stata resiliente, con un pricing che ha più che compensato l’aumento dei costi. Nelle Costruzioni abbiamo registrato prezzi in crescita, ma volumi in calo. Gli Industriali (beni e servizi) hanno beneficiato di prezzi elevati e volumi solidi; il Farmaceutico ha realizzato una buona crescita organica. L’Oil & Gas è stato tra i vincitori di questo trimestre, grazie ai prezzi elevati degli idrocarburi e ai migliori margini di raffinazione. Le Utilities hanno registrato un aumento dell’indebitamento e hanno bilanciato la revisione negativa del WACC e la debolezza nell’idroelettrico con maggiori prezzi di gas ed elettricità, e il contributo delle rinnovabili. Le TLC hanno riportato una domanda interna debole; i Media hanno visto migliori vendite sui libri, ma anche costi della carta più elevati e un calo della circolazione.

Le guidance per fine anno 2022 sono state complessivamente positive; crediamo però che ora il principale driver per gli investitori sia il rischio-utili 2023. I Non-Finanziari potrebbero trovarsi stretti tra domanda dei consumatori in rallentamento e costi di produzione ancora elevati. I Finanziari dovrebbero beneficiare ancora del migliorato margine d’interesse, anche se in un contesto macro meno favorevole in particolare a inizio 2023.

 

FONTE: Elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati societari

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