L’innovazione di prodotto innesca un circolo virtuoso nel percorso di Lucart verso una maggiore sostenibilità

L’OBIETTIVO DI LUCART DI PROMUOVERE UNA PRODUZIONE A BASSO IMPATTO AMBIENTALE
 

Fondata nel 1953 dalla famiglia Pasquini, Lucart S.p.A., conosciuta per i popolari brand Tenderly, Tutto Pannocarta e Lucart Professional, è un gruppo multinazionale che promuove un modo sostenibile di produrre carta, attraverso un approccio sistemico, volto a ottimizzare l’utilizzo delle materie prime e a ridurre gli scarti trasformandoli in nuove risorse.

Il principio della sostenibilità è insito nel DNA di Lucart che è in prima linea nel promuovere una produzione a basso impatto ambientale, tanto da aver avviato numerosi importanti progetti come, ad esempio, quelli volti a ridurre la plastica dalle confezioni dei prodotti tissue o a realizzare carta a partire dal riciclo dei cartoni per bevande tipo Tetra Pak. Grazie al progetto EcoNatural, infatti, dal 2013 Lucart ha recuperato più di 10,7 miliardi di cartoni per bevande usati, trasformando la parte fibrosa in prodotti in carta per l’igiene e la parte di polietilene e alluminio in dispencer, pallet e altri oggetti di uso quotidiano.

Lucart ha adottato decisioni strategiche sempre più volte a modelli di sviluppo, come l'economia circolare e la simbiosi industriale, in grado di creare valore condiviso nel rispetto del pianeta e nel 2019 si è dotata di un comitato responsabile dell'applicazione del programma di sostenibilità.

I PIANI DI SVILUPPO SOSTENIBILE DI LUCART

Anche nell’ambito della definizione dei propri progetti di investimento e finanziamento, il Gruppo Lucart ha sempre considerato come fondamentali i criteri di valutazione di natura non finanziaria che misurano l’impatto ambientale (Environmental), il rispetto dei valori sociali (Social) e gli aspetti di buona gestione (Governance). 

Per essere supportata nei suoi piani di crescita e sviluppo in ottica ESG oltre che di economia circolare, Lucart si è affidata in varie occasioni a Intesa Sanpaolo, suo partner di lungo corso che, negli ultimi anni, ha sviluppato una forte expertise in ambito sostenibilità con team dedicati di professionisti.

Di fine 2021 è la sottoscrizione del primo finanziamento green italiano nel settore tissue con Intesa Sanpaolo e Garanzia Green di SACE, caratterizzato da un meccanismo di pricing legato al raggiungimento di precisi target ESG.

Nel giugno 2022 Intesa Sanpaolo è stata parte del pool di banche che ha erogato un finanziamento di 101,4 milioni di euro per supportare e dare continuità agli investimenti a sostegno dell’economia circolare e dell’implementazione, nella catena di produzione, di impianti e macchinari con maggiore efficientamento delle risorse idriche ed energetiche.

Infine, insieme a Enel X e Intesa Sanpaolo, Lucart ha sottoscritto un accordo volto a supportare oltre mille imprese della filiera della carta nell’adozione di modelli di business più sostenibili, favorire l’innovazione tecnologica e avviare processi che permettano di ridurre il loro impatto ambientale.

LA COPERTURA ESG-RELATED DEL RISCHIO DI TASSO

Collegato al finanziamento bilaterale, nello stesso anno, Intesa Sanpaolo – Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha finalizzato un innovativo contratto di copertura del rischio di rialzo del tasso a cui è indicizzato il finanziamento.

Generalmente, le più comuni operazioni di copertura del rischio tasso prevedono una riduzione, o un aumento, del tasso fisso dello strumento di hedging a seconda del raggiungimento, o meno, di predefiniti obiettivi ESG in capo alla società. In questo caso, invece, le condizioni del derivato migliorano al raggiungimento dei target di sostenibilità legati al finanziamento mentre, se i target ESG predefiniti non vengono raggiunti, la società si impegna ad effettuare una donazione a un ente o ad un’associazione no profit impegnata in progetti o iniziative in ambito sociale e sostenibile.

In questo modo si attiva un circolo virtuoso: Lucart è incentivata a raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità a fronte di un miglioramento delle condizioni del derivato se vengano raggiunti gli obiettivi ESG predefiniti, mentre si impegna a destinare una donazione a un ente no-profit, nel caso in cui quegli stessi obiettivi non siano attesi.