La riduzione dei tassi aiuta la ripresa del mercato M&A in Italia nel 2024
Il mercato dei capitali ha visto dall’inizio del 2024 ritornare grande liquidità sul fixed income, con riduzione di tassi e spread, e un forte appetito da parte delle banche underwriter. Di contro l’attività M&A, dopo la forte contrazione del 2023, è ripartita nel 2024 con un lieve ritardo rispetto al fixed income, in quanto sconta una naturale minor reattività per le tempistiche tipiche di un processo M&A. È quindi nel secondo semestre 2024 che si sta osservando una significativa crescita dei volumi (controvalori) delle operazioni M&A annunciate, in particolare in Italia dove nei primi nove mesi dell’anno si è assistito ad un mercato molto frizzante (controvalore di circa 59 miliardi di euro) con tassi di crescita ben superiori (+87%) rispetto a quelli registrati a livello globale (+16%)1. Un’altra chiave di lettura del momento positivo in Italia la fornisce l’incremento della size media delle operazioni – a discapito del numero totale delle operazioni che ha registrato un calo del 10% nei primi nove mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – che testimonia l’importanza crescente di operazioni trasformative realizzate per sostenere la crescita e la competitività delle imprese acquirenti.
IL PRIVATE EQUITY IN ITALIA NEL 2024
Il Private Equity ricopre un ruolo fondamentale nel mercato italiano dell’M&A, rappresentando circa il 40% in termini di controvalore nei primi nove mesi dell’anno. Sebbene si tratti di un dato importante accompagnato da crescita annua del 40% in termini di controvalore, è ancora distante dal record storico del 2022, quando i volumi del PE pesavano per circa il 70% del totale. L’attività generale dei fondi ha visto un rallentamento, invece, in termini di numero di operazioni (-14% vs. anno precedente) rispetto al dato generale. Uno dei motivi principali è il contesto di tassi alti che ha caratterizzato il mercato del credito degli ultimi due anni: gli operatori di mercato hanno assistito ad un primo taglio dei tassi solo il 14 settembre 2024, dopo una serie di rialzi iniziati il 21 luglio 2022. In tale contesto, i fondi di private equity si sono resi protagonisti di acquisizioni rilevanti nei rispettivi settori, privilegiando tesi di investimento incentrate sulla strategia di creazione di valore sempre più orientata al miglioramento delle performance operative e meno sulla leva finanziaria e sul multiple arbitrage. Infine, è da sottolineare come l’attività M&A in alcuni settori veda sempre più il mondo dei financial sponsors come principale attore: nel Consumer & Luxury circa l’88% del valore delle operazioni annunciate di M&A in Italia sono state condotte da fondi di private equity, nel mondo Energy & Infrastructure il dato si attesta al 58%.
LE PROSPETTIVE DEL MERCATO M&A PER IL 2025
Gli operatori negli ultimi 2 anni hanno risentito dei contraccolpi di un contesto di alti tassi di interesse, ma i segnali per il 2025 indicano che l'attività di M&A sta tornando a marciare a pieno ritmo. L’attività dei private equity è prevista in aumento soprattutto grazie ad un mercato di accesso al credito più favorevole, quest’ultimo ascrivibile in prima battuta ai tagli dei tassi di interesse registrati negli ultimi sei mesi oltre alla previsione di almeno un ulteriore taglio nel 2025, complice anche una minore inflazione.
Ulteriore testimonianza del miglioramento delle condizioni di financing è il sempre maggior appetito che si registra da parte del mercato del credito e di operatori specializzati come fondi di private credit, che stanno esprimendo piena fiducia verso l’andamento dell’economia come si desume dalla riduzione registrata dei credit spread di operazioni volte a finanziare operazioni di M&A.
Un contesto macroeconomico in via di stabilizzazione e una sostanziale normalizzazione delle aspettative di valutazione degli investitori, potrebbero ulteriormente fungere da catalizzatore verso un contesto di private equity più vivace, con una ripresa delle operazioni di exit e l’impiego di nuovo capitale, sebbene alcuni settori risultino più interessanti di altri.
Tra i grandi temi che domineranno le tesi di investimento M&A degli operatori di mercato è facile immaginare che vi saranno la digitalizzazione e la transizione energetica, con la previsione di rilevanti operazioni nei settori Energy, Infrastructure e TMT e nelle relative supply chain. D’altro canto, in considerazione del rallentamento generale nel settore Luxury, non è da escludere che potrebbe esserci terreno fertile per processi di consolidamento per affrontare le attuali sfide globali.
IL RUOLO DI INTESA SANPAOLO NELL’M&A ADVISORY IN ITALIA
In questo contesto di mercato, IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo si posiziona tra i maggiori operatori nell’attività di M&A Advisory in Italia. Forte di un solido track-record nell’implementazione di operazioni straordinarie di finanza aziendale, nonché di una profonda conoscenza dei mercati finanziari e della realtà industriale italiana, IMI CIB supporta i propri clienti con un portafoglio di servizi di financial advisory ampio e completo, sia sul mercato domestico, sia su quello internazionale.
NOTA 1 Fonte Refinitiv/ Eikon, Elaborazioni Intesa Sanpoalo
FONTE Refinitiv/ Eikon, AIFI