Top Picks 2026: il valore della Normalità
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Top Picks 2026: il valore della Normalità
Top Picks 2026: il valore della Normalità
Dopo sei anni consecutivi (2020-2025) caratterizzati da shock di mercato, il 2026 si preannuncia, sotto il profilo macroeconomico e dei mercati azionari, come un anno “normale”.
In questo podcast, Giampaolo Trasi, Head of Equity and Credit Research di Intesa Sanpaolo, analizza i fattori del mercato azionario che dovrebbero portare alla “normalità” e la crescita degli utili prevista per i prossimi due anni. Questo senza dimenticare i rischi connessi, e con un occhio alle sfide poste dall’ Intelligenza artificiale.
Podcast -trascrizione completa
Sono Giampaolo Trasi, Head of Equity and Credit Research di Intesa Sanpaolo
In questo episodio presento le principali conclusioni del nostro report Top Picks per il 2026.
Dopo sei consecutivi anni “straordinari”, segnati da numerosi shock di mercato, guardiamo al 2026 come un anno “normale” per l’Italia e l’Eurozona, sotto il profilo macroeconomico, degli utili societari, e dei mercati azionari, il primo dal 2019.
Abbiamo analizzato numerosi driver del mercato azionario e le implicazioni positive, in termini di investimento, della “normalità”: un’ulteriore riduzione del premio per il rischio azionario, una moderata espansione dei multipli Price/Earning, una più ampia partecipazione (in termini di settori e di classi dimensionali) alla performance complessiva degli indici azionari. Va tenuto però a mente che il rialzo dei mercati è comunque in una fase matura, dopo oltre tre anni.
Dopo un 2025 sottotono, la crescita degli utili in Italia dovrebbe recuperare sia nel 2026 (visto a +14%) sia nel 2027 (a +11%); anche l’Euro Stoxx dovrebbe seguire questo trend. Abbiamo calcolato che, al netto di Stellantis, la crescita degli utili per il FTSE MIB sarebbe pari a +8%, un livello che consideriamo “normale”, conseguito l’ultima volta proprio nel 2019. Ci attendiamo un maggior contributo alla crescita complessiva degli utili dai settori ciclici (ad esempio, auto e semiconduttori), dal comparto energia, ed una crescita consolidata nel segmento dei Finanziari.
Ci attendiamo un rialzo dell’8% a fine 2026 per l’indice FTSE MIB, con una lieve espansione dei multipli Price/Earning 2026 (ca. da 12 volte a a 13 volte) ed un premio per il rischio in moderato calo (da 5.8% a 5.4% a fine 2026), assumendo stime degli utili 2026 e 2027 e curva dei rendimenti sui livelli correnti.
Rispetto al nostro scenario base, vediamo dei rischi; al rialzo, un recupero più ampio del reddito reale disponibile nell’ Eurozona; una ri-accelerazione del ciclo degli investimenti. Al ribasso, un forte spostamento dei flussi di export cinesi verso l’Europa; ritardi nell’attuazione del piano di espansione fiscale in Germania. Ci attendiamo una crescita 2026 del PIL in Italia del +0.8%, e la stessa crescita nel 2027, vicina al potenziale per l’economia italiana.
Infine, abbiamo brevemente analizzato, per i settori da noi coperti, la sfida posta dall’ Intelligenza Artificiale; riteniamo che non sia appropriato assimilare la “bolla di mercato” delle dot-coms (nell’anno 2000) con il forte rialzo dei titoli legati all’ Intelligenza Artificiale, sulla base della nostra analisi.